Lettera aperta alla Fondazione Ravenna Festival

Siamo grati alla Città di Ravenna e alla Fondazione Ravenna Festival per la loro solidarietà al popolo ucraino, e a tutti coloro che si oppongono e combattono l’aggressione del regime di Putin contro l’Ucraina. La settimana di concerti ed eventi organizzata da Cristina Mazzavillani Muti nel 2022, ospitando gli artisti del Teatro Nazionale dell’Opera Taras Schevchenko, è stata un’espressione commovente ed emozionante di compassione e sostegno. Desideriamo anche esprimere la nostra gratitudine per il salvataggio, da parte della vostra associazione, di 60 cantanti, ballerini e tecnici del Coro del Teatro dell’Opera di Kiev, durante l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nell’aprile 2022.

Qualsiasi dittatore, in uno stato totalitario, desidera ardentemente il riconoscimento internazionale, e vuole essere percepito come un attore di rilievo sulla scena geo-politica e culturale. Per questo motivo, la spietata macchina da guerra statale russa sfrutta ogni ingaggio estero degli artisti che sostengono Vladimir Putin per infiammare i suoi canali di propaganda.

Per questo motivo, molte istituzioni culturali in tutto il mondo libero si sono rese conto che possono dare un sostegno concreto contro la peggiore guerra in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale, semplicemente negando la scena agli artisti che sostengono Putin.
Evitando di ingaggiare gli artisti che sostengono Putin, i più prestigiosi luoghi culturali negano di fatto alla propaganda di Putin il tipo di legittimazione internazionale che il dittatore desidera di più.
Il cantante lirico Ildar Abdrazakov è uno dei principali propagandisti del regime di Vladimir Putin, un criminale di guerra attualmente sottoposto a mandato di arresto da parte della Corte Penale Internazionale. Abdrazakov è stato generosamente finanziato dal governo di Putin per aver preso parte a spettacoli ed eventi di propaganda organizzati dal Cremlino.

Dopo la sua esibizione a La Scala nel dicembre scorso, diverse inchieste pubblicate in Austria da Opern.News hanno descritto dettagliatamente il ruolo di propagandista di Abdrazakov in Russia durante la guerra, e i suoi stretti legami con Putin.
https://opern.news/news/beitrag/423

Opern.News ha raccontato anche come Abdrazakov, dopo essere stato assunto e strenuamente difeso dai vertici del teatro italiano, il 29 dicembre 2022 ha abbandonato lo spettacolo previsto a Milano con una scusa, per andare a cantare alla festa privata di un oligarca a Mosca.
https://opern.news/news/beitrag/427

Essendo uno dei pochi cantanti sostenitori di Putin che ha ancora degli ingaggi fuori dalla Russia, Abdrazakov è stato particolarmente prezioso per Putin dall’inizio della sua brutale guerra contro l’Ucraina, perché gli ha consentito di mostrare in patria un artista che ha ancora una legittimità internazionale, nonostante il suo sostegno alle politiche di guerra del Cremlino, e questo è stato utilissimo per la propaganda interna sulla guerra.
Ospitare nel Vostro Festival Ildar Abdrazakov, propagandista del Cremlino e sostenitore di un criminale di guerra, in Italia, su uno dei palcoscenici più iconici del paese, è semplicemente incomprensibile, e non solo perché profondamente immorale.

La scelta di ospitare Abdrazakov al Ravenna Festival, infatti, è particolarmente deplorevole per il fatto che il Maestro Muti era stato già costretto a cancellare l’esibizione di Abdrazakov con la Chicago Symphony Orchestra nel marzo scorso, per le proteste della comunità Ucraina e del pubblico di Chicago, e il Maestro non può non essere a conoscenza del ruolo di Abdrazakov nella macchina della propaganda di Putin.

Ci auguriamo che il Ravenna Festival riconsideri la propria scelta, e che le istituzioni culturali in Italia seguano l’esempio della Metropolitan Opera, della Carnegie Hall, della Boston Symphony, della Chicago Symphony, della Bavarian State Opera, e non contribuiscano a sostenere e legittimare il regime di Vladimir Putin, offrendo i propri palcoscenici agli artisti della sua propaganda.

Arts Against Aggression.

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